Skip to content Skip to footer
  IMPARA L’ARTE
  IMPARA L’ARTE

Come un libro può cambiare la prospettiva sui “nemici”

Come un libro può cambiare la prospettiva sui “nemici”

di Elisabetta Ottino

Cosa succede quando il premio Nobel John Steinbeck e uno straordinario fotografo come Robert Capa decidono di unire le forze? Nasce “Diario russo” uno dei libri di viaggio più poetici e divertenti del XX secolo.

Nel 1946 Winston Churchill annuncia che una “cortina di ferro” è calata sull’Europa orientale. Già l’anno seguente poteva dirsi iniziata la Guerra Fredda, che sarebbe durata più di quarant’anni.

In questo clima lo scrittore John Steinbeck e l’amico fotografo Robert Capa si incontrano in un bar di New York dove inizia un confronto critico sulle notizie riportate dai giornali: cortina di ferro, mosse politiche di Stalin, esperimenti atomici, missili e tanto altro.

Fiumi di notizie inquietanti invadono gli Stati Uniti, ma qualcuno ha mai raccontato il popolo russo? Come passa le giornate, come vive, cosa mangia, come si innamora, come canta e balla?

Da qui nasce l’idea di un reportage. Questa insolita coppia di viaggiatori ci regala uno straordinario affresco culturale sulla gente comune di uno dei paesi meno esplorati dai giornalisti e reporter mondiali.

Il testo racchiuso in “Diario russo”, creato grazie all’unione di una valigia di taccuini di Steinbeck e alcune delle migliaia di fotografie scattate da Capa, è il racconto di due uomini, di un viaggio, di un popolo, di una nazione, di un pensiero, di un sogno e di uno sguardo verso il futuro.

Con grande equilibrio e naturalezza, Steinbeck e Capa disegnano storie che arrivano al cuore, senza ragionamenti o giudizi ma solo con capacità descrittiva eccelsa che arriva al cuore.

I due si troveranno a Mosca nel pieno dei preparativi per la celebrazione dell’ottocentesimo anniversario della sua fondazione: è una città ancora ferita dalla guerra appena terminata. Gli abitanti hanno l’aria plumbea, cupa, si mettono in coda pazientemente per comprare generi di prima necessità che spariscono nei negozi quasi subito. Stenbeck e Capa incontrano diplomatici americani, visitano i musei che celebrano la Rivoluzione e i suoi personaggi e cercano di farsi un’idea di questi moscoviti depressi e bui.

“Mosca è una città tremendamente seria (…) C’è davvero poca allegria nelle strade e di rado qualcuno sorride. Le persone camminano, o piuttosto scivolano via, con la testa bassa e non sorridono”
John Steinbeck

 

 

La seconda tappa del viaggio è molto più allegra: Kiev e le campagne ucraine. Qui hanno un vero assaggio della vita quotidiana popolare delle campagne dell’Unione Sovietica. Trovano persone vivaci e amichevoli, che cercano in ogni modo di fare bella figura con loro: arrivati infangati dai campi, si erano ripuliti e avevano indossato gli abiti migliori per invitarli alla loro tavola e preparato ogni sorta di cibo e bevande da condividere.

“Il nostro ospite propose un brindisi che ormai cominciavamo a conoscere bene, il brindisi alla pace tra tutti i popoli del mondo. È strano come non facciano quasi mai brindisi individuali. In genere i loro brindisi sono dedicati a cose assai più grandi del futuro di un individuo”
John Steinbeck

Terza tappa Stalingrado in macerie ma che lentamente va riprendendosi dalla lunga, terribile battaglia che segnò un decisivo punto di svolta per le sorti della guerra, dove la popolazione vive nelle cantine degli edifici distrutti.

“Come potessero vivere sotto terra e tenersi ugualmente ordinati e puliti, non riuscivamo a capirlo (..) Era una strana ed eroica parodia della vita moderna”
John Steinbeck

Finalmente i due viaggiatori arrivano in Georgia. Avevano già molto sentito parlare del Paese di cui tutta la Russia tesse le lodi e che, insieme ai suoi abitanti, farà una bellissima impressione anche a Steinbeck e Capa.

Il grande fascino di Tbilisi, colpisce immediatamente i due viaggiatori, che apprezzano la bellezza della sua valle attraversata dal fiume, della sua architettura, delle sue chiese di tanti culti diversi e la sua accoglienza.

Se apprezzate Steinbeck come narratore e avete visto le mostre fotografiche di Capa, non potete perdevi questo libro. Una grande lezione di umanità ed empatia che ricorda ancora oggi l’importanza di conoscere concretamente luoghi e persone per superare pregiudizi e ignoranza.

LAPROFDIARTE.IT © COPYRIGHT 2024. TUTTI I DIRITTI RISERVATI.